Dalla blogterapia nasce l'etica della voce

cover stocontartarughe

Dalla blogterapia nasce l'etica della voce

È il diario di un anno di vita, è la messa in scena stampata dei post del blog. È terapia nella doppia valenza di percorso di guarigione prescritto e di auto-scrittura.

"Sì, il dolore è essenziale, fondamentale per ogni essere umano, senza il dolore nessuna forma di evoluzione è possibile su questa terra, perché tutto ciò che inizia prevede sempre la sua fine. È solo per questo fatto, per l'usura delle cose e di noi stessi, che entriamo in contatto con il dolore, la sofferenza, le speranze e gli inganni, tutte espressioni diversificate dell'amore" (dalla prefazione).

Di questo libro la prima cosa che colpisce – sicuramente – è l'aspetto formale, inteso nel senso classico dello scrivere. Maiuscole pressoché abolite, salvo rari casi; punteggiatura ridotta all'osso; disordine e alterazione nella normale costruzione delle frasi dove, molto spesso, il verbo è posto alla fine (come nella lingua latina o per rendere verosimile il flusso continuo dei pensieri?). La seconda riguarda il contenuto: catalogarlo come romanzo o come autobiografia in forma diaristica significherebbe depauperarlo dell'immenso vissuto e immaginario interiore dell'Autrice. Può apparire, quindi, come un disordinato e stropicciato pentagramma, dove le note sono inserite come la mente e la penna suggeriscono. Una moltitudine di parole (o suoni?) in un caos disarmonico e aritmico. Stile alternativo? No! Piuttosto uno stile singolare e personale che, pur nella sua atipicità, riesce a graffiare o ad accarezzare la sensibilità più recondita di ogni lettore.

Perché ciò che conta veramente è 'l'essenza' e, quindi, gli involucri, i formalismi, le regole sono soltanto barricate che si frappongono tra chi scrive e chi legge. Tutte le pagine grondano questa 'originalità' inconsapevole nel trattare temi difficili come la vita, la morte, i rapporti di coppia ma, soprattutto, la relazione più complessa di tutte: quella con il proprio io che può sfociare, anche, nella disperazione suicida.

Non è un libro facile ma un libro che va letto - direi assaporato e gustato o anche visto e immaginato – a piccole dosi perché il sentimento predominante è il dolore ed è necessario metabolizzarlo per approdare alle pagine successive. È il diario di un anno di vita, è la messa in scena stampata dei post del blog (l'archetipo del volume), è il passaggio – forse – dalla narrazione virtuale alla narrazione culturale. È terapia nella doppia valenza di percorso di guarigione prescritto e di auto-scrittura.

Bisogna inventarsi narratori per riprendere fiato, per esercitare la voce e tentare di cantare quello spartito logoro e, all'apparenza, incomprensibile che è il male di vivere. È necessario compiere questo 'atto di dolore narrativo' (senza vergogna, senza pudore, senza bugie) e Simonetta Bumbi lo fa con una delicatezza e una ruvidezza disarmanti creando parole e metafore nuove che ci conducono, attraverso la sua testimonianza, dall'abisso dello Stabat Mater sino al ringraziamento del Te Deum.


Brunella Bassetti
10 ottobre 2016

Scheda del libro:
iostoconletartarughe
Simonetta Bumbi
Prefazione di Alessandro Bertirotti
Illustrazioni di Rossella Mantini
Editore: Emigli Editore srl, 2015 3 edizione
Brossura, Pagine 168
Prezzo € 12,00 (on-line) simonetta.bumbi@hotmail.it
ISBN 978-88-941284-0-6

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