Curare in modo appropriato il dolore nei pazienti cardiopatici

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Curare in modo appropriato il dolore nei pazienti cardiopatici

Adesione dell'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore al Progetto CardioPain

Anche l'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (AISD) ha deciso di aderire al progetto CardioPain, che ha come obiettivo principale la riduzione dell'uso improprio dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei nei pazienti cardiopatici con dolore; il loro utilizzo prolungato può infatti produrre effetti collaterali a livello cardiovascolare, pericolosi per chi già soffre di patologie cardiache. Il progetto CardioPain prevede indicazioni esplicite circa l'uso dei farmaci nella scheda di dimissione ospedaliera dei pazienti cardiopatici.
«Mentre nel dolore acuto infiammatorio i FANS sono da considerarsi come farmaci di prima scelta, nel dolore cronico (che in Europa attualpolatimente colpisce circa 100 milioni di cittadini, con una prevalenza del 50% nella popolazione anziana) sono invece gli oppioidi i farmaci di prima scelta» - spiega il prof. Enrico Polati, presidente AISD e Direttore Dipartimento Emergenza, Terapie Intensive e Terapia del Dolore, Università diVerona -. «La questione dell'appropriatezza terapeutica è un tema molto importante e delicato, che è a mio parere l'unico percorso concreto perché gli algologi italiani siano propositivi e non subiscano passivamente decisioni basate solo su questioni meramente economiche o di altro genere, che vanno a scapito dei pazienti che soffrono.» Promuovere la costruzione di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari è un impegno specifico dell'AISD, che incoraggia da tempo iniziative scientifiche e culturali che riportino al centro dell'interesse i pazienti, le loro esigenze e la loro complessità. «Il coinvolgimento di tutte le società scientifiche algologiche italiane è fondamentale, così come lo è il ruolo del Medico di famiglia. Sicuramente un modo efficace per sensibilizzare gli operatori sanitari è anche quello di divulgare la cultura della valutazione e del trattamento del dolore e della sofferenza, come obiettivo etico e assistenziale fondamentale per assicurare la qualità delle cure erogate ai pazienti» - ha aggiunto il prof. Polati.

19 luglio 2016

Rassegna stampa

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