Formazione e cultura per un'efficace cura del dolore cronico_39CongressoAISD

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Formazione e cultura per un'efficace cura del dolore cronico

39° Congresso AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore
Roma, 26-28 maggio 2016

 

 foto Aurilio Caterina  Prof. Stefano Coaccioli foto Pharmastar  polati
 Caterina Aurilio  Stefano Coaccioli  Enrico Polati

La formazione è un nodo cruciale, anche a livello specialistico. «Durante la mia presidenza – ricorda la prof. Caterina Aurilio (Direttore U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, Terapia del Dolore, Tossicologia d'Urgenza ed Anestesia, Seconda Università degli Studi di Napoli) - ho reso più visibile la terapia del dolore aggiungendola alla denominazione della Scuola di specializzazione che è diventata oggi Scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione e terapia del dolore, anche se il sogno nel cassetto è di avere una specializzazione in medicina del dolore, così da formare dei professionisti dedicati.»«Aspetti antropologici e culturali intervengono comunque nella valutazione del dolore e il clinico non può non tenerne conto nell'approccio diagnostico, così come nella pianificazione di una strategia terapeutica – spiega il prof. Stefano Coaccioli, presidente eletto AISD per il biennio 2018-2020 (Clinica Medica-Reumatologia e Terapia Medica del Dolore, Università di Perugia - AOU di Terni) - Sono dunque necessari studi e ricerche di contesto, in uno scenario all'interno del quale il clinico sia in grado di interpretare le dimensioni etniche e culturali nel management del dolore. L'intensità del dolore, allora, è parte – e solo parte – di un quadro complesso e articolato con il quale è necessario confrontarsi, ma, allo stesso tempo, nel quale appare indispensabile immergersi, allo scopo di comprendere fino in fondo il paziente, le sue valutazioni personali e le sue aspettative, le sue paure e le sue necessità. Il paziente e il clinico dovrebbero stringere una vera e propria alleanza che va oltre il concetto di compliance del paziente alle indicazioni ricevute e della stessa aderenza a una terapia quale si voglia.»

Secondo il prof. Enrico Polati (presidente AISD 2016-2018, Direttore Scuola di specializzazione anestesiologia, rianimazione e terapia del dolore, Università di Verona) «molta enfasi è stata data da parte delle istituzioni alla gestione del dolore, in particolare in ambito ospedaliero. Questo interesse ha spinto il legislatore nel 2010 a promulgare addirittura una Legge, caso unico al mondo e tuttora isolato. I risultati di questo approccio si sono indubbiamente visti in quanto dal 2009 al 2013 il consumo di oppioidi in Italia è più che raddoppiato, tuttavia tali risultati non sono ancora completamente soddisfacenti. A mio parere, l'unico modo per sensibilizzare gli operatori sanitari è quello di divulgare la cultura della valutazione e del trattamento del dolore e della sofferenza, come obiettivo etico e assistenziale fondamentale per assicurare la qualità delle cure erogate ai pazienti.»
23 maggio 2016

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